Disturbi post-festività: quanto incidono gli “stravizi” alimentari sul benessere del nostro intestino?

Durante questo periodo dell’anno che segue le festività natalizie, è sensazione comune avvertire spossatezza, gonfiore addominale e disturbi di vario genere riferiti dal singolo come “appesantimento”.

Questa serie di disturbi possono essere riconducibili a vari fattori:

  • alterazione dei ritmi sonno/veglia: nei giorni festivi si tende ad avere un maggior numero di occasioni di convivialità per cui si va a dormire più tardi e la mattina spesso ci si alza con comodo quindi si possono avere disturbi quantitativi (riduzione o aumento del numero ideale di ore di sonno) o qualitativi (desincronizzazione tra ciclo sonno-veglia e i ritmi circadiani);
  • variazioni nell’attività motoria: nelle giornate di festa viene lasciato più spazio alla sedentarietà in quanto le palestre sono chiuse, si ha meno voglia delle passeggiate all’aria aperta e le riunioni di famiglia ci portano a sostare molte ore sul divano;
  • alimentazione disregolata: eccessi alimentari e/o alimentazione ricca in zuccheri semplici, lieviti e grassi e/o variazione nel numero e nella durata dei pasti.

Prendendo in considerazione quest’ultimo punto, alterazioni del consueto regime alimentare portano ad alterazioni nella composizione e nella funzionalità della complessa comunità che colonizza il nostro intestino: il microbiota dell’apparato gastro-intestinale. Questa moltitudine di microrganismi (costituita in larga misura da batteri e in misura ridotta da virus, archea e lieviti) ha una distribuzione crescente a partire dallo stomaco (in cui è presente da 0 a 103 unità formanti colonia per litro di contenuto gastrico) fino all’intestino crasso (circa 1013 cfu per grammo di contenuto intestinale) dove costituisce dal 30 al 50% della massa fecale. Il microbiota dell’apparato gastrointestinale svolge diverse importanti funzioni per la salute umana, sia di natura metabolica (sintesi di vitamine, acidi biliari secondari, formazione di acidi grassi a catena corta) sia di difesa (barriera nei confronti di potenziali patogeni, stimolo per la produzione di muco ed IgA). Cambiamenti di abitudini alimentari, situazioni di stress e farmaci possono influire sull’omeostasi tra microbiota e sistema immunitario  portare ad una disbiosi, ossia alterazione nei rapporti nell’ambito delle specie microbiche residenti e tra quest’ultime e i microrganismi patogeni.  Crescenti videnze dimostrano che una dieta prevalentemente a base di zuccheri semplici e grassi saturi è in grado di alterare l’attività metabolica del microbiota; in particolare una dieta con prevalenza di grassi animali incrementa il numero di microrganismi bile-tolleranti (Alistipes, Bilophila e Bacteroides) e induce la diminuzione dei livelli di Firmicutes che metabolizzano i polisaccaridi dei prodotti vegetali (Roseburia, Eubacterium rectale e ruminococcus bromii).

Nel loro complesso questi risultati dimostrano che il microbiota dell’apparato gastrointestinale è in grado di rispondere rapidamente ad alterazioni della dieta quindi, dopo le giornate festive, seguire un regime alimentare “depurativo” privilegiando tisane a base di estratti vegetali e spezie, frutta, verdura e frutta secca, aiuta a ripristinare la normale flora batterica, a sentirsi più in forma e in questo modo affrontare al meglio ciò che il nuovo anno ha in serbo per noi.

 

Fonti:

Turnbaugh, P.J., Ridaura, V.K., Faith, J.J., Rey, F.E., Knight, R., and J.I. Gordon. The effect of diet on the human gut microbiome: a metagenomic analysis in humanized gnotobiotic mice. Sci. Transl. Med. 1, 6ra14 (2009).

David LAMaurice CFCarmody RNGootenberg DBButton JE, Wolfe BELing AVDevlin ASVarma YFischbach MABiddinger SBDutton RJ,Turnbaugh PJ. Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome. Nature.(2014)

La Placa, Principi di microbiologia medica. Edises

Disturbi del sonno e salute della donna, A. Graziottin