L’olio di colza è un olio vegetale ottenuto attraverso la spremitura dei semi della colza, pianta appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. Secoli fa l’olio di colza veniva utilizzato come combustibile, il suo utilizzo alimentare risale al XIX secolo. Negli anni ’70 vennero fatti diversi studi scientifici su animali da laboratorio in cui vennero alla luce effetti tossici in seguito ad un utilizzo eccessivo. Il componente che ha attirato l’attenzione è l’acido erucico, un acido grasso monoinsaturo indicato da molte evidenze come cardiotossico, in grado cioè di produrre lesioni cardiache. L’industria alimentare ha cercato di rimediare a questo inconveniente creando, prima con metodi tradizionali e poi con l’ingegneria genetica, nuove varietà con un ridotto contenuto di acido erucico. La prima varietà venne creata in Canada e prese il nome di olio di canola (da CANadian Oil Low Acid). In questa varietà il contenuto di acido erucico è inferiore al 5%. Successivamente sono state create diverse varietà di olio di colza ottenute modificando le percentuali di acidi grassi.
Il suo impiego nell’industria alimentare può essere dovuto a diversi motivi:
L’FDA (2006) afferma che gli studi sono contrastanti ed alcune evidenze scientifiche limitate e non conclusive, suggeriscono che un utilizzo di 19 gr di olio di canola al giorno possa ridurre il rischio cadiovascolare in virtù del contenuto di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 (linolenico). In realtà c’è da dire che lo stesso quantitativo di acidi grassi polinsaturi si può assumere da altre fonti vegetali più salutari quali le noci e l’olio di lino senza dover far ricadere la propria scelta su un prodotto “costruito” in laboratorio e trattato con solventi. La legislazione impedisce la commercializzazione di oli o alimenti che abbiano un contenuto superiore a 50gr/kg di acido erucico, 10gr/kg per gli alimenti per lattanti.
Olio extra vergine di oliva:
E’ il migliore. A crudo e in cottura. Contiene vitamine liposolubili (tocoferoli =vit E, B-carotene) e fitocomposti (steroli e polifenoli) che gli conferiscono spiccate qualità antiossidanti. L’acido oleico gli conferisce buone caratteristiche di resistenza alle alte temperature, quindi lo rende ottimo anche per le fritture. Ottimo per la conservazione degli alimenti (sott’olio) grazie alla presenza dei polifenoli e dei tocoferoli che lo rendono molto stabile a livello termico e resistente all’ossidazione, quindi meno deteriorabile. molti studi scientifici gli conferiscono un ruolo protettivo a livello cardiovascolare.
L’olio evo è spremuto a freddo, l’olio di colza e tutte le sue derivazioni, sono estratti utilizzando solventi, calore o pressione e in seguito sono sottoposti a diversi processi di raffinazione che utilizzano composti chimici per togliere odori sgradevoli e renderlo più limpido.
Olio di cocco:
Una buona percentuale degli acidi grassi del cocco sono saturi a media catena, e grazie a questa caratteristica sono meglio assorbibili e più idrosolubili rispetto a quelli saturi a lunga catena. Molto utilizzato per gli sportivi perché produce energia senza incidere sui livelli ematici di colesterolo. Buono anche per la frittura perchè gli acidi grassi saturi gli conferiscono molta stabilità.
Olio di palma:
Molto usato nelle preparazioni da forno o per la frittura per la sua stabilità e il suo costo esiguo. Ha molti grassi saturi a lunga catena tra cui il palmitico al centro di diverse controversie riguardo il suo effetto sulla salute. (per approfondimenti il mio articolo: olio di palma).
L’olio di colza fa male?
Come per tutto vale il principio: è la dose che fa il veleno. Mangiare quotidianamente prodotti confezionati e industriali porta ad un sovraccarico di sostanze dannose quali coloranti, conservanti, additivi e di altri ingredienti, il cui accumulo può portare a rischi per la salute. Detto questo, evitando terrorismi e comportamenti ossessivi al supermercato, è bene tenere a mente come regola generale che la scelta di prodotti “naturali” = cibo vero, non processato a livello industriale, permette di assumere più sostanze benefiche per l’organismo come vitamine, fitocomposti e acidi grassi essenziali e ridurre al minimo sostanze nocive.
Dottoressa Giovanna Pitotti
(Immagine da: http://www.raccontidamangiare.com)