Patologie autoimmuni: cosa sono?

Ci sono più di 100 patologie autoimmuni codificate e molte altre si pensa abbiano origini autoimmuni. I sintomi sono vari, dal dolore debilitante nella spondilite anchilosante alla perdita del controllo della muscolatura del corpo nella sclerosi multipla, dalla stanchezza cronica della tiroidite di Hashimoto alla pelle rossa, squamata e pruriginosa della psoriasi.

Tuttavia, la radice di tutte le patologie autoimmuni è la stessa: il nostro sistema immunitario, che dovrebbe proteggerci dalle aggressioni di microorganismi patogeni, perde la capacità di riconoscere le proprie cellule da quelle “estranee”, vi si rivolge contro e le attacca. Quale tipo di cellula o proteina è attaccata determina il tipo di patologia autoimmune.

Spesso non si arriva presto ad una diagnosi di patologia autoimmune in quanto alcune esordiscono con sintomi vaghi come fatica, mal di testa, sbalzi d’umore, difficoltà a perder peso, dolore muscolare e articolare. Troppo spesso questi sintomi sono scambiati o associati allo stress, alla mancanza di sufficiente riposo, al sovrappeso o sottopeso o all’età o addirittura il paziente viene catalogato come ipocondriaco.

Cause scatenanti delle patologie autoimmuni.

La ricerca scientifica non ha ancora ben individuato le cause scatenanti, tuttavia ci sono tre fattori fondamentali che sono alla base dello sviluppo delle patologie autoimmuni:

  • la suscettibilità genetica
  • infezioni e fattori ambientali
  • dieta e stile di vita

I fattori genetici giocano un ruolo complesso. A differenza di altre patologie in cui sono state individuate specifiche mutazioni in singoli geni, nelle patologie autoimmuni il numero di geni che possono aumentare la suscettibilità a sviluppare la patologia è vasto e variabile e non tutti sono stati identificati. La suscettibilità genetica è familiare, in quanto le mutazioni possono essere ereditate, tuttavia non tutti i membri di una famiglia svilupparanno una patologia autoimmune e comunque non necessariamente la stessa, tutto dipende dall’influenza dei fattori ambientali e dallo stile di vita.

I fattori ambientali includono l’esposizione a sostanze chimiche, inquinanti e tossine; infezioni virali, batteriche, fungine e parassitarie; stress cronico e acuto; ormoni; farmaci; esposizione a raggi UVB.

Se nei primi due casi abbiamo le mani legate, sicuramente possiamo intervenire attivamente sul terzo punto con una corretta alimentazione e uno stile di vita sano che comprenda il giusto riposo, attività fisica e gestione dello stress.

Tutte le patologie autoimmuni originano da un “tradimento” del sistema immunitario: il corpo crea autoanticorpi che identificano e attaccano non solo le proteine estranee ma anche quelle proprie (“self”)in base ad un processo chiamato cross-reattività o mimetismo molecolare.  Il sistema immunitario è un vero e proprio sistema di difesa composto da cellule , anticorpi, proteine e altre sostanze chimiche che lavorano insieme per attaccare tutto ciò che può creare un insulto al nostro organismo. Nel momento in cui il sistema immunitario attacca un tipo di cellula del nostro corpo creando autoanticorpi, è facile che lo stimolo di fattori ambientali e dietetici possa portare alla rottura del sistema e alla creazione di altri autoanticorpi diretti verso altre cellule o tessuti.

Patologie autoimmuni e intestino.

La ricerca scientifica negli ultimi anni si sta focalizzando sull’aumento della permeabilità intestinale (leaky gut) come comune determinatore delle patologie autoimmuni, ciò significa che la loro insorgenza si determina in individui con predisposizione genetica, in seguito all’esposizione a fattori ambientali e ad un aumento della permeabilità intestinale. Il tratto digestivo è un vero e proprio tubo che funge da barriera tra il nostro organismo e il mondo esterno. Una buona parte del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino e nei tessuti adiacenti. Il “piccolo intestino” (tenue) è il tratto in cui vengono assorbiti i nutrienti. Il cibo deve essere opportunamente trasformato e scisso nelle sue forme più semplici (nutrienti) per venire assorbito: le proteine vengono scisse in aminoacidi, i carboidrati in monosaccaridi e i lipidi in acidi grassi, tutto il resto non passa la barriera intestinale e viene espulso. Si instaura una leaky gut quando le cellule del nostro intestino (enterociti) o le proteine che le tengono unite, sono danneggiate. Questo causa dei veri e propri “buchi” in cui possono passare le molecole che si trovano nell’intestino e dovrebbero essere espulse: patogeni, proteine indigerite, sostanze tossiche, frammenti di batteri. In questo caso le cellule del sistema immunitario le riconoscono e le attaccano generando una risposta immunitaria. Questa risposta immunitaria, in persone predisposte e in seguito a stress ambientali vira per un fenomeno di cross-reattività verso tessuti del corpo (“self”) dando origine ad una patologia autoimmune.

Ruolo dell’alimentazione nelle patologie autoimmuni.

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel tenere basso il livello di infiammazione cronica di basso grado tipica delle patologie moderne. Alcuni cibi hanno un potere infiammatorio sia per il loro indice glicemico sia per la presenza di sostanze cosiddette “antinutrienti” che possono favorire reazioni immunologiche. Diversi studi scientifici mostrano come il consumo di cibi processati a livello industriale contenente miscele “ad hoc” di grassi, zuccheri e sale, ma anche additivi e conservanti, possa favorire l’aumento della permeabilità intestinale e l’instaurarsi dei processi di autoimmunità descritti precedentemente.  Prendersi cura di sé  a 360 gradi è, ad oggi, il modo migliore per affrontare o prevenire le patologie che coinvolgono il sistema immunitario e in generale tutte le patologie dell’era moderna.

(Fonte: The paleo approach, reverse autoimmune disease and heal your body – Sarah Ballantyne)

 

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