Lipedema, it’s not your fault! Il perché di questo titolo lo scopriremo più avanti, partiamo dall’inizio cercando di fare un quadro generale di questa patologia ancora troppo sconosciuta e misconosciuta. Ho deciso di trattare l’argomento da due punti di vista, uno prettamente tecnico e l’altro emotivo perché quando si parla di patologie si parla anche e soprattutto di persone che ne sono colpite e non solo di sistemi biologici.
Il lipedema, letteralmente: fluido nel grasso/grasso contenente fluido (Lip=grasso /edema= fluido), è una sindrome cronica progressiva caratterizzata da accumulo di adipe simmetrico che coinvolge prevalentemente gli arti inferiori in una o più regioni (anche se sono sempre di più i casi di interessamento degli arti superiori e dell’addome) e crea una sproporzione tra la parte alta e quella bassa del corpo risultante la classica forma “a pera”. Colpisce prevalentemente il sesso femminile ed è frequentemente misdiagnosticato come linfedema bilaterale o obesità.
Il lipedema è stato identificato la prima volta nel 1940 negli USA (Mayo Clinic) e fa parte delle patologie che interessano il SAT (Subcutaneous Adipose Tissue – tessuto adiposo sottocutaneo-) tra cui si annoverano anche la Dercum’s disease, Madelung’s disease e le diverse lipomatosi.
Il tessuto adiposo è il più grande organo endocrino del corpo e rappresenta un tessuto molto dinamico che secerne un’ampia varietà di mediatori biologicamente attivi tra cui adipochine, microRNA, ossido nitrico e metaboliti.
Possiamo distinguere a livello clinico due tipi di grasso, quello fisiologico (sano) e quello patologico. Il primo è soffice alla pressione, non presenta noduli o masse palpabili e non è dolorante, il grasso per così dire “malato” o lipedematoso invece è caratterizzato da ipertrofia (aumento di volume) e iperplasia (aumento del numero) delle cellule adipose, fibrosi e infiammazione.
Il tessuto adiposo infiammato e fibrotico si contraddistingue per la presenza di particolari cellule chiamate macrofagi, fibroblasti, mastociti e di isole di necrosi. I macrofagi nel tessuto adiposo producono molte citochine pro-infiammatorie che oltre a causare la disfunzione degli adipociti, coinvolgono tutto il sistema vascolare e portano a diversi problemi.
Molti studiosi hanno cercato di capire cosa influenzi questo accumulo anomalo di grasso sottocutaneo ma i risultati in merito sono lacunosi e non c’è una risposta univoca. Quello che si può affermare ad oggi è che si tratta di una patologia multifattoriale in cui ci sono diverse componenti.
Non è un solamente un problema di estetica, di sovrappeso o ormonale. Il lipedema causa gravi probelmi di salute, dolori neurologici di forte intensità, difficoltà di movimento e deambulazione e a volte, nei casi più gravi, invalidità totale.
Purtroppo non tutti conoscono, e/o riconoscono, questa patologia e ancora oggi le pazienti devono fare i conti con diverse problematiche:
La conoscenza della patologia, la diagnosi precoce e il supporto a 360 gradi di un’equipe multidisciplinare è fondamentale per fermare o rallentare il progredire del lipedema scongiurando l’instaurarsi dei quadri più severi a livello bariatrico, ortopedico e/o del microcircolo.
Le donne affette dalle patologie del tessuto adiposo spesso vengono giudicate e/o “incolpate” dagli operatori sanitari implicitamente o esplicitamente. Ancora troppe persone pensano che il grasso sia esclusivamente il risultato del mangiare troppo o male. Questa credenza è radicata e culturalmente accettata a livello sociale, lasciando le donne affette da lipedema a lottare in solitudine in questa battaglia costante contro qualcosa di impossibile. Solo lo studio e la conoscenza potrà invertire questa tendenza e permettere a tutti di ricevere le giuste cure, quindi rimbocchiamoci le maniche e rendiamoci protagonisti del cambiamento!
Illustrazione di Giuseppe Lucano presente nel libro Lipedema It’s your fault (acquista qui). All right reserved.
Per info sul Lipedema consulta il sito dell’associazione Lipedema Italia Onlus https://lipedemaitalia.info