Ogni giorno gli organi deputati alla detossificazione lavorano per eliminare i contaminanti e le sostanze nocive ambientali che entrano nell’organismo tramite ingestione, inalazione o inspirazione di acqua, cibo e aria con cui veniamo in contatto nell’ambiente esterno, nelle nostre case o nel posto di lavoro. Una delle esposizioni più frequenti è quella derivante dai prodotti agricoli sottoposti a pesticidi, fertilizzanti ed erbicidi. Tossine batteriche, inquinanti, metalli pesanti, gas di scarico, detersivi, plastiche, solventi, pitture, materiali sintetici usati per le cure dentali e molti altri prodotti, contribuiscono giorno dopo giorno ad aumentare il carico tossico a cui è sottoposto il nostro corpo.
Studi recenti stimano che nel corpo di un adulto albergano in media 700 diverse tossine e già alla nascita se ne possono contare circa 200.
Il carico tossico di una persona è il risultato di tre fattori principali:
Il fegato lavora per trasformare i composti tossici in prodotti finali idrosolubili e più facilmente eliminabili attraverso la bile (nelle feci) e il sangue (nelle urine). Per fare questo utilizza piccoli complessi proteici chiamati enzimi che lavorano in due diverse fasi: la fase I che trasforma il composto tossico in un prodotto intermedio polare e altamente reattivo (dannoso per i tessuti) e la fase II che attraverso altri enzimi coniuga il metabolita intermedio e lo trasforma in un composto idrosolubile e pronto per essere eliminato. Nelle diverse fasi della detossificazione sono richiesti diversi nutrienti per supportare, modulare, indurre o inibire gli enzimi e i processi relativi alla trasformazione o all’eliminazione delle tossine. Esistono cibi che supportano la fase I di detossificazione, cibi che migliorano la fase II di coniugazione e cibi cosiddetti “modulatori bifunzionali” che hanno la capacità di modulare entrambe le fasi. Conoscere questi cibi permette di aiutare nei casi in cui questi meccanismi presentano dei deficit.
I sintomi che insorgono quando l’organismo raggiunge il limite personale di “accumulo” di tossine e non riesce bene a smaltirle sono diversi: fatica, allergie, difficoltà a perdere peso, ma anche sintomi neurologici come tremori, mal di testa, difficoltà di concentramento e alterazioni dell’umore accanto a molte altre patologie come il Morbo di Parkinson e l’Alzheimer.
Il processo di detossificazione si svolge in diverse fasi per cui ci possono essere diverse ragioni che spiegano la difficoltà di una persona a eliminare le tossine:
L’obiettivo di un piano alimentare “detox” (qui descritto) è quello di fornire un supporto nutrizionale attraverso specifici nutrienti al fine di facilitare le vie metaboliche coinvolte nella detossificazione e ridurre la stimolazione del sistema immunitario. Mediante i cibi giusti e l’adeguata idratazione si riesce a far funzionare in modo corretto l’asse intestino-fegato nel quale compito del fegato sono i processi di conversione e detossificazione mentre compito dell’intestino è lavorare in maniera efficiente per permettere l’eliminazione delle tossine. Il consumo di fibra aiuta la funzione intestinale, prima via di escrezione delle tossine, allo stesso tempo l’idratazione è importante per eliminare i composti idrosolubili attraverso le urine, seconda via di espulsione.
Seguire una dieta “detox” permette la risoluzione della sintomatologia e il ritrovamento di una sensazione di benessere generale che si manifesta con un miglioramento delle energie, della funzione intestinale, delle facoltà cognitive, del sonno e con la perdita di peso.
Fonte: IFM – Institute for Functional Medicine