Dieta Mediterranea

Spesso sentiamo parlare di "Dieta Mediterranea", il termine si riferisce all'etimo greco "stile di vita" e costituisce un insieme  di regole alimentari ispirate alla tradizione mediterranea. La dieta mediterranea è diventata nota grazie agli studi ed alle opere di Ancel Keys, biologo fisiologo ed epidemiologo americano, padre della scienza dell'alimentazione e primo biologo nutrizionista della storia.
(vedi Ancel Keys ).

Negli anni '50 Ancel Keys, trasferitosi in Italia, si accorse che le popolazioni del bacino mediterraneo erano più longeve rispetto agli statunitensi. Da questa ipotesi nacque l'ipotesi che la cosiddetta "dieta mediterranea" fosse in grado di migliorare le condizioni di salute rendendo meno suscettibili ad alcune patologie. Dopo anni di ricerche uscì il suo libro "Eat well and stay well, the mediterranean way", in cui furono riportati i risultati del famoso "Seven Countries study", in cui venivano monitorati dieta e condizioni di salute di 12.000 persone tra i 40 e i 60 anni provenienti da Italia, Grecia, Finlandia, Jugoslavia, Olanda, Giappone e USA in un arco di tempo di 20 anni. L'ipotesi iniziale di Keys fu confermata e la dieta mediterranea fu proposta al mondo intero come il regime alimentare ideale per ridurre l'incidenza delle patologie metaboliche e cardiovascolari e del cancro.
(vedi Riduzione dei tumori. La chiave è la Dieta Mediterranea)
(vedi Dieta mediterranea e pressione sanguigna variabile)
(vedi Alimenti funzionali e Dieta Mediterranea)

Punti cardine della dieta mediterranea

  • Consumo abbondante di: pasta, pane integrale, verdure cotte e crude legumi, frutta fresca e frutta secca
  • Basso consumo di acidi grassi saturi a favore di quelli vegetali insaturi e monoinsaturi (soprattutto l'olio d'oliva)
  • Riduzione della quota calorica globale
  • Aumento dei carboidrati complessi e riduzione degli zuccheri semplici
  • Elevata introduzione di fibra alimentare (legumi e cereali integrali)
  • Riduzione del colesterolo
  • Consumo moderato di carne bianca, pesce uova e latticini
  • La dieta mediterranea prevede inoltre una drastica riduzione del consumo di: insaccati, super alcolici, zucchero bianco, burroformaggi grassimaionese, sale bianco, margarinacarne bovina e suina (specie i tagli grassi), dolci, strutto e caffè.
Dieta mediterranea

La dieta mediterranea dal 2009 è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio storico e culturale dell'umanità:

"La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l'interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità del Mediterraneo come nelle zone della Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Cilento in Italia e Chefchaouen in Marocco. Le donne svolgono un ruolo indispensabile nella trasmissione delle competenze, così come della conoscenza di riti, gesti tradizionali e celebrazioni, e nella salvaguardia delle tecniche".

(vedi La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità  )


Piramide alimentare italiana

Al fine di orientare la popolazione verso comportamenti alimentari più salutari, il Ministero della Salute ha affidato ad un Gruppo di esperti (D.M. del 1.09.2003) il compito di elaborare un modello di dieta di riferimento che sia coerente con lo stile di vita attuale e con la tradizione alimentare del nostro Paese.

Nasce così la piramide settimanale dello stile di vita italiana che si basa sulla definizione di Quantità Benessere (QB) sia per il cibo che per l’attività fisica. Da questo modello di dieta scaturisce la piramide alimentare italiana, che elaborata dall’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, indica i consumi alimentari giornalieri consigliati. Vengono date indicazioni sulle quantità di cibo da consumare ogni giorno secondo il criterio della quantità benessere QB (porzioni di alimenti in grammi). Le QB di cibo e di movimento, se opportunamente adattate alle esigenze del singolo individuo, consentono di orientare lo stile di vita verso un equilibrio tra consumo alimentare e spesa energetica. Se si “mangia per vivere” si è sulla strada giusta per il reale benessere del nostro organismo.
(vedi http://www.piramidealimentare.it/)