Molti alimenti possono essere considerati “funzionali”, ossia in grado di modulare alcune funzioni fisiologiche e, per esser definiti tali, devono possedere “naturalmente” dei componenti bioattivi.
I componenti bioattivi sono sostanze che possono influenzare positivamente determinando un beneficio fisiologico e/o una riduzione del rischio di sviluppare alcune patologie. Si dicono “bioattivi” perché sono in grado di modulare alcune importanti funzioni biologiche tanto che il consenso scientifico riconosce loro le seguenti potenzialità:
I componenti bioattivi si possono suddividere, in base alla struttura chimica e alla classe di appartenenza in:
Acidi grassi. Sono i componenti fondamentali dei lipidi e si possono classificare in base alla lunghezza e alla saturazione della catena idrocarburica. Tra quelli di interesse funzionale possiamo trovare:
Acidi fenolici. Sono composti organici dalle proprietà antiossidanti. Tra di essi quelli di interesse funzionale sono:
Carotenoidi. Sono sostanze liposolubili molto sensibili alla luce, alle temperature elevate e all’ossigeno. Sono una parte molto importante degli organuli fotosintetici delle piante. Sono precursori della vitamina A e alcuni di loro hanno un ruolo specifico nel prevenire i danni da ossidazione, genotossicità e insorgenza di tumori. Ecco i più importanti:
Composti solforati. Sono composti organici dello zolfo responsabili del caratteristico odore sulfureo di alcuni alimenti. Sono molecole importantissime a livello cellulare per la detossificazione e l’eliminazione dei radicali liberi.
Fibra alimentare. E’ composta da molecole di origine vegetale non degradabili degli enzimi digestivi e non assorbitili. Si può suddividere in:
Fitoestrogeni. Sono sostanze di origine vegetali con struttura simile agli ormoni estrogeni. Questa similitudine di struttura li porta a legarsi agli stessi recettori espletando attività estrogenica o anti-estrogenica nel caso impediscano agli ormoni endogeni di legarsi (competizione recettoriale).
Fitosteroli. Sono un gruppo di steroli vegetali, appartengono alla famiglia dei triterpeni e si trovano nella parete cellulare dei vegetali. Data la loro struttura simile al colesterolo, hanno un ruolo funzionale competitivo riducendone la concentrazione ematica. Sono presenti nell’olio d’oliva e nelle olive, negli oli vegetali estratti a freddo, nella frutta a guscio e nei semi, nei germogli, in alcuni cereali e nelle crucifere.
Flavonoidi. Sono dei composti inattivi presenti negli alimenti di origine vegetale. Le loro azioni a livello molecolare sono di tipo antiossidante e di modulazione dell’attività enzimatica, e il loro consumo risulta avere un effetto protettivo su un largo numero di patologie croniche come le malattie neurodegenerative, quelle cardiovascolari e il cancro. In base alla loro struttura chimica si possono distinguere in:
Prebiotici. Sono componenti alimentari non digeribili capaci di influenzare la crescita e l’attività dei batteri del colon. I prebiotici agiscono selettivamente in quanto possono essere fermentati solo dai batteri non patogeni, apportando benefici alla salute dell’ospite. I prebiotici più conosciuti sono i frutto-oligosaccaridi (FOS) tra cui:
Probiotici. I probiotici sono microrganismi vivi che possono essere trovati nei cibi fermentati come il kefir, i crauti, lo yogurt, alcuni formaggi, il kimchi, la smetana, il tè kombucha. Secondo la definizione FAO/WHO, a cui generalmente si fa riferimento, si definiscono “Live microrganisms which when administered in adequate amounts confer a health benefit on the host” (microrganismi vivi che se somministrati in quantità adeguate conferiscono benefici alla salute dell’ospite). I probiotici hanno una grande importanza funzionale che si esplica, oltre che nel miglioramento delle funzioni intestinali, in proprietà immunostimolanti, anticolesterolemizzanti, modulatorie sull’asse intestino-cervello e preventive verso alcuni tipi di cancro. I ceppi di cui si è dimostrata l’efficacia appartengono alle specie Lactobacillus e Bifidobacterium.
Tannini. Sono molecole della famiglia dei polifenoli prodotte dai vegetali e presenti soprattutto a livello della corteccia delle piante, dei semi o della buccia dei frutti. Si distinguono in idrolizzatili e condensati (o flavanoli) e solo la seconda classe ha importanza funzionale:
di Giovanna
Fonti: